26 maggio 2016
MANIFESTAZIONE DI ACCOGLIENZA DELLA NAVE ROYAL PRINCESS DEL 25 MAGGIO 2016 NEL PORTO DI MESSINA
Nel processo di "costruzione" dei contenuti e delle strategie del prossimo Patto per Messina all'interno del Masterplan per il Sud, che finalmente si sta concretizzando in un primo tavolo tecnico convocato per venerdì 4 dicembre a Palazzo dei Leoni, è universalmente ritenuto che un ruolo chiave in termini di vocazione territoriale debba assumere il settore del turismo.
Per questo riteniamo di potere offrire un valido contributo come Consorzio Centro per lo Sviluppo del Turismo Culturale per la Sicilia - Messina Tourism Bureau, organismo partecipato dall'Università degli Studi di Messina e dalla Città Metropolitana e istituzionalmente preposto alla promozione dello sviluppo turistico del territorio. Da anni il Consorzio svolge un ruolo di facilitazione e coordinamento volto a migliorare la fruibilità turistica delle risorse locali e le ricadute economiche sul territorio, attraverso la messa in rete di operatori economici locali, istituzioni, tour operator e compagnie crocieristiche, con risultati tangibili come dimostrano i progetti finanziati "I cinque colori", "Gratia plena" e "Kalonerò per i giovani".
Il turismo può avere un ruolo cruciale nello sviluppo della Città Metropolitana di Messina non solo perché vocazione naturale di questo territorio, per ragioni ambientali e culturali, non solo perché all'interno di esso rientrano due poli di eccellenza e di tradizione come Taormina e le Eolie, non solo per le peculiarità naturalistiche, non solo per la notevole disponibilità di strutture ricettive, non solo per l'opportunità connessa con il traffico crocieristico, ma anche e soprattutto in ragione dell'effetto volano che questo può assumere.
Il turismo è un settore a forte impatto ambientale, con conseguenze non solo a livello ecologico ma anche socio-economico. In questa ottica, il territorio, inteso come fonte di cultura materiale, bene naturale ed occasione di sviluppo locale, diventa la base da cui partire. E sviluppare il turismo su di un territorio significa promuovere una visione per la quale è il sistema locale nel suo complesso a competere con altri sistemi e territori, secondo un paradigma che ormai da tempo viene riconosciuto ed accettato.
Sviluppare il turismo significa puntare sull'accessibilità, sulle infrastrutture, sui trasporti, sull'identità, sulla cultura, sull'attrattività, sull'internazionalizzazione, sui servizi ad alto valore aggiunto, sul capitale umano. Promuovere un territorio in chiave turistica, specie in un'ottica di turismo differenziato e non di massa, significa promuoverlo tout-court. Significa promuoverne le produzioni artigianali, agricole ed enogastronomiche. Significa promuoverne le aziende e il sistema produttivo. Significa promuovere un ambiente, una cultura, uno stile di vita. Significa promuovere la qualità della vita, l'attrattività del territorio come luogo di vita, di studio, di impresa o di riposo.
Tutte queste ragioni dovrebbero condurre a interpretare lo sviluppo turistico come una leva di sviluppo trasversale, intersettoriale, veramente strategica.
Da anni purtroppo il territorio messinese perde posizioni anche in materia turistica. Ciò è determinato da svariate ragioni riconducibili essenzialmente a questioni di governance, pubblica e privata, di trasporti ed accessibilità, di cultura, identità e capitale umano. Analizziamole brevemente.
Innanzitutto esiste un problema di governance pubblica e diparcellizzazione dei sistemi locali. In aggiunta alle questioni istituzionali legate alla vicenda della riforma degli enti intermedi in Sicilia, purtroppo da anni è stato svuotato il ruolo di promozione che dovrebbe avere l'ente d'area vasta, a tutto vantaggio del livello regionale, dove Messina conta sempre meno, e di quelli locali, spesso troppo deboli e incapaci di fare sistema. Una priorità strategica per la Città Metropolitana dovrà essere quella di appropriarsi della funzione e delle risorse necessarie per la promozione del sistema territoriale nel suo complesso, in chiave turistica, economica e culturale. Ma esiste anche un problema digovernance degli operatori economici. Oltre alle vicende della Camera di Commercio, commissariata da anni e a rischio accorpamento, esiste un problema di cooperazione di filiera, tra operatori. Basti pensare che non esiste un'unica organizzazione di categoria del comparto turistico-ricettivo su base provinciale che sappia rappresentare gli interessi comuni degli operatori.
Quanto al tema della accessibilità e dei trasporti, esso rappresenta il principale ostacolo per lo sviluppo del territorio. Innanzitutto l'assenza di un aeroporto rende il Messinese poco accessibile e molto meno competitivo, non solo di sistemi metropolitani come Palermo, Catania o Reggio Calabria, ma anche di aree come il Trapanese o il Sud-Est siciliano. La rete ferroviaria è incompleta e il servizio in costante dismissione, la rete autostradale è in buona parte vetusta e quella viaria è insufficiente e malandata, i servizi di trasporto gommato e marittimo sono comunque insufficienti. Nonostante i numeri "robusti" e la strategicità dello Stretto, anche l'Autorità Portuale sta per essere accorpata con il sistema portuale relegato ad un ruolo di subalternità. Per questi motivi il tema delle infrastrutture e dei trasporti dovrà essere centrale per lo sviluppo della Città Metropolitana, con queste priorità:
- realizzazione di un aeroporto a servizio del sistema locale;
- realizzazione della rete ferroviaria ad alta velocità per Catania e Palermo;
- messa in sicurezza della rete autostradale e viaria;
- realizzazione di nuova viabilità (bypass Tirreno-Ionio, strade di mezza costa);
- realizzazione di snodi intermodali, stazioni passeggeri, terminal crocieristico;
- potenziamento dei servizi di trasporto su gommato;
- potenziamento dei servizi di trasporto marittimi nell'area dello Stretto e alle Eolie.
Ultima questione strategica attiene a profili di tipo culturale e identitario. Considerare finalmente la Città Metropolitana come l'insieme del capoluogo e dei 107 comuni della sua provincia rappresenta non solo una opportunità ma anche un dovere. Privare Messina dei Nebrodi, e viceversa, avrebbe comportato un forte indebolimento reciproco. Ragionare pertanto nuovamente in termini di un unico sistema complesso e articolato, policentrico e integrato, con vocazioni differenziate e complementari, consente a questo territorio di potere essere competitivo, capace di dialogare e interagire in condizioni di parità con le Città Metropolitane di Palermo, Catania, Reggio Calabria e di proiettarsi con fiducia nel contesto Mediterraneo.
Inoltre è un naturale sbocco per ragioni storiche e culturali. Questo territorio ha infatti un assetto identitario unitario da oltre un millennio, da quando la Sicilia era articolata in Valli maggiori e questo era noto come il Valdemone. Un assetto identitario e culturale comune che va riscoperto e rivendicato. Per questo occorre un'importante azione culturale che porti ad acquisire una nuova consapevolezza, un orgoglioso senso di appartenenza. Un'azione di comunicazione culturale che agisca tanto all'interno quanto all'esterno. Che agisca sulla "costruzione" di un'identità forte legata alle peculiarità del territorio: i Parchi, lo Stretto e i Vulcani, le Eolie e Taormina, le eccellenze enogastronomiche e agricole, l'arte contemporanea, la cultura materiale e le tradizioni religiose, la centralità nel Mediterraneo, il patrimonio archeologico, artistico e monumentale, i miti e le leggende, le rappresentazioni artistiche e letterarie.
Un'azione culturale che deve trovare il proprio corollario nelrafforzamento del capitale umano. Con un sistema di formazione ed istruzione orientato verso le vocazioni del territorio e un'offerta d'alta formazione e di ricerca che sappia essere d'eccellenza e capace di attrarre studenti e ricercatori nelle tematiche "forti" e coerenti con le eccellenze locali.
Al fine di sviluppare il sempre
crescente interesse per il turismo religioso, l'Assessorato
Regionale al Turismo, nell'ambito della "Borsa del Turismo delle
Religioni", in programma a Monreale il 30 e 31 ottobre, ha promosso
l'organizzazione di un workshop ed incontri B&B con buyers
nazionali ed esteri dedicato agli operatori della domanda e
dell'offerta regionale.
Agli eventi della
Borsa del Turismo parteciperanno la partnership del progetto
“Gratia Plena”, recentemente ammesso a finanziamento, composta dal
Messina Tourism Bureau quale capogruppo di un raggruppamento misto
pubblico/privato che vede, tra i propri componenti la Città
Metropolitana di Messina e l’Università di Messina, i Comuni di
Messina, Taormina, Castel-mola, Mongiuffi Melia, Antillo,
Roccafiorita, Monforte San Giorgio, Santa Lucia del Mela e
Castroreale, le Associazioni Aura e Bios, in collaborazione con la
Sicilyintours, l’Associazione Guide Turistiche Messina, Taormina ed
Eolie, numerosi operatori turistici, e l’Arcidiocesi di Messina,
Lipari e Santa Lucia del Mela.
Al workshop
parteciperà l’Assessorato al Turismo della Città di
Messina.
Il progetto
“Gratia Plena”, il cui nome richiama Maria ed anche la terra e la
comunità di intervento, trae spunto dal desiderio di mettere in
rete, anche in chiave turistica, la manifestazioni e forme di
devozione mariana presenti nell’ambito dell’Arcidiocesi di Messina,
Lipari e Santa Lucia del Mela.
Nell’ambito del workshop verranno proposti dei
pacchetti turistici sul segmento religioso realizzati dal tour
operator Sicilyintours, partner tecnico del progetto e sarà
presentato il Cammino delle Vie francigene che coinvolge diversi
comuni dell’area metropolitana messinese.
22 settembre 2014